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lunes, 15 de julio de 2013

Episodio 1

Premessa:
Una coppia, è naufragata in un piccolo villaggio, dove il tempo si è fermato.
I traslucidi miraggi verdi riflettenti della vegetazione nascondevano il pensiero tedioso e mortifero di un tempo immobile emotivamente e ideologicamente.
Eppure qualcosa sotto ogni strato di finzione e di natura disseminata nel dintorno bucolico, tra le nuove tecnologie e vecchie tradizioni si celava.
Era una sensazione per i due esuli, naufragati li, dove solo in una preistoria distante il mare poteva giungere quelli pendici montuose. 
Una voce primigenia, paleolitica, qualche sussulto di corno barbarico li aveva tirato li. Dalle teste vichinghe alle mansuete capre mancanti, li si odorava qualcosa, quel qualcosa un canto forse. Che dalle onde del mar mediterraneo non era più possibile sentire ma che li, in quel tempo sempre retrivo superstizioso, timorato da dio era ancora possibile sentire.
m.


Episodio 1. Tempestà

-Capo nocchiero!
-Gli anziani bambini ci hanno traditi 

-Che c'è
-Funesta gioventù, consumata a recalcitranti assenzi

-Coraggio, dà voce alla ciurma che si diano daffare, forza, forza. O qui crolliamo a picco, Avanti! 
-Ancora educazioni repressive perpetue e solenni 

-E voi tenetevi sotto coperta!
-nessun animo solerte può avere luce nelle ombre medioevali del oggi dove tutto il potenziale astanti è cadavericamente vivo. 

Dimenticanze invisibili di Giuseppe Gamba

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