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sábado, 26 de noviembre de 2011

Cercano Oriente o del delirio ottomano


"Fu la storia che separò l'Asia, non la natura. Senza storia l'Europa sarebbe tuttora ciò che fu per centinaia di secoli: una serie di penisole asiatiche"
Romein 1969, p.27.

Il pericolo di conoscere aumenta sempre. Il pericolo di sapere tutto sull'Oriente- che pericolo! Più sappiamo più ci perdiamo. L'Oriente una volta sembrava così lontano nel tempo; ad alcuni sembra ancora lontano- come le stelle. Come brillano le stelle - e come brilla l'Oriente -nelle loro distanze. Alcuni di noi si istruiscono nelle stelle e la loro luce si spande, più si spande e più luce è in noi. Col sacro Oriente è così.
Allora vieni, vieni con i tuoi vessilli e le tue musiche, sorpassaci con i tuoi danzatori e le rue divinità e vattene: ma non insegnarci, non illuderci con lusinghe, lasciaci ignoranti, lasciaci le mani slegate. Se vuoi vincerci, fallo come un conquistatore. Così noi, alcuni di noi, alla fine ti rimarranno affezionati.
Gordon Graig.

Ad un primo livello l'Oriente è un'indicazione astronomica che india la parte del cielo dove sorge il sole: l'oriens latino significa com'è noto nascente e siamo subito nella metafora del mito. Come luogo dove nasce il sole l'Oriente è la fonte della vita materiale come di quella spirituale e simboleggia la nascita e la luce. (...)
Ad un secondo livelo, come indicazione geografica derivata dall'astronomia, l'Oriente indica, in senso lato, il complesso delle terre situate a Est: quindi orientale vuol dire "che si pone al Oriente", "che proviene dall'Oriente" ma anche " che è proprio dell'Oriente e dei suoi abitanti". Dal punto di vista eurocentrico, l'Oriente è stato dunque la definizione complessiva e unitaria de una parte del mondo, l'Asia- con le sue civiltà, le sue gente, i suoi costumi- rispetto al corrispettivo ma opposto contesto dell'Occidente: un termine che a sua volta, per estensione, ha finito col designare non più soltanto l'Europa e la sua cultura ma anche tutti i paesi che hanno adottato la cultura, i modi di vivere e di pensare dell'Europa. Un'estrema accezione di Oriente, strettamente legata alle precedenti, riguarda infine l'universo delle fantasie letterarie e artistiche che ha caratterizzato la cultura occidentale, e di riflesso anche quella orientale a un vero topos del pensiero e delle arti che estende il termine geografico di elementi -curiosità, fascino, esotismo, pittoresco, seduzione, rivelazione, annullamento.
Savaresse 1992.

viernes, 18 de noviembre de 2011

framework attempt


La relación màs pertinente que encuentro es hacia el teatro postdramatico que "subraya lo inacabado y lo inacabable de la percepción a tal punto que realiza su propia fenomenología caracterizada por un sobrepeso de los principios de la mimesis y de la ficción. Como evento concreto producido en el instante, el juego transforma fundamentalmente la lógica de la percepción y el estatuto del sujeto de esta percepción que ya no puede apoyarse sobre un orden representativo" (Liehmann, 2006)

domingo, 13 de noviembre de 2011

Umewaka workshop insights


"Detached vision"
Among the Japanese this kind of vision of experiencing, is based on Buddhist principles.

The relaxed unconscious scanning, as Schechner refers to: -a selective inattention-

Noh is the exquisitely articulated masked theater of Japan that "developed from a variety of sacred rituals and festival entertainment arts... brought to a state of refinements and maturity during the Muromachi period (1336-1568)" (Komparu 1983:XV)

This Japanese echo "making perceptible the imperceptible forces" and the "becomings and intensities" of Deleuze and Guattari, also makes clear that such approach constitute a new gaze over contemporary theater praxis.

The hybridization of the performance and the diversity of media employed... these imperceptible intensities, together with their ontological status give rise to new modes of perception and consciousness.

Foto: katievanscherpenberg "furo"

Diferencia y repeticion


"Repetir es comportarse, pero en relación con algo único y singular, que no tiene semejante o equivalente. Y tal vez esta repetición como conducta externa hace eco por su cuenta a una vibración màs secreta, a un repetición interior y mas profunda. La fiesta no tiene otra paradoja aparente: repetir es irrecomenzable"

Gilles Deleuze

Foto: Marina Tanaka