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jueves, 4 de julio de 2013

DIMENTICANZE INVISIBILI. Work in progress



àsenTeatér sviluppa Dimenticanze Invisivili come primo approccio scenico, e vuole aprire l’officina nell’ambito d’indagine e mostrare il lavoro in divenire che, nello specifico, fa riferimento alle tradizioni rurali della Val Brembana, nella provincia di Bergamo; dove il patrimonio genetico di una realtà bucolica, è situato nelle pratiche agresti, ma anche, e soprattutto, nell’immaginario collettivo. Dalle voci afone a cui si ci siamo abbandonati, riscaviamo a mani nude le Voci Dimenticate, quelle dalle verità presenti, quelle altisonanti e livide, quelle che cantano e riverberano nella possibilità di riformare conservando.  
L’anima dei luoghi è fatta di persone e di totem, icone e identità nelle quali crediamo sia racchiusa una forte aura mistico-ideologica, capace contenitore del presente. La scena, l’officina laboratoriale è, in questo caso, il corpo mistico e concreto che si manifesta attraverso la singolarità delle Voci.  
Dalla “voce batacchio” delle campane delle mucche nei verdi pascoli della valle si scende fino al canto delle Sirene Omeriche e nel mare delle possibilità la leggerezza delle nuvole ricoprono il sole, ma quello che si vede non è soltanto ombra.
Una profonda verità è stata rivelata. Le Voci non sono mai sole, sono persone vive.
“Una voce significa questo: c’è una persona viva, gola, torace, sentimenti, che spinge nell’aria questa voce diversa da tutte le altre voci.”                                             Italo Calvino, Un re in ascolto.
Il luogo, dove sorgono e insorgono le Voci , è il corpo sociale, la Valle, nonché lo spazio fisico e immaginifico di una capacità viva e imminente della remota o recente memoria, a cui ci si era sottratti o impudentemente consegnati.  
Una memoria viva, sonante, concreta, come il sapore del formaggio, l’epos delle tante voci della Valle, il loro potenziale odeporico, le vecchie e tradizionali storie, le fiabe, i racconti di miniera, di emigrazione e così discorrendo. Questi sono i caratteri, i contenuti che ci interessa esaltare nel gusto delle vostre orecchie, nella vista delle vostre bocche, nell’udito dei vostri occhi. Il potenziale culturale delle Dimenticanze è già nel vostro sguardo, ascolto e cuore attento, ma ancora una volta invisibile, sottile, spettrale.
Ogni scena, in fondo, è un fatto sociale e in esso il travestimento svela.
In data 14 Luglio 2013, presso il Modo Café di Bologna, àsenTeatér , presenta come primo momento di apertura del work in progress una performance e video installazione

Monica Alcantar, borsista del FONCA-Conacyt 2012. Attrice e ideatrice messicana laureata alla Scuola di Arte Teatrale dell’UNAM. Lavorato con diversi registi e musicisti fra Umewaka Naohiko, Jean-Frederic Chevallier, Stefano Scodanibbio e collaborato con artisti visivi come Tobias Rossenberg. Attualmente laureanda in Discipline dello spettacolo a Bologna dove ha avuto l’opportunità di studio con Bernardi-Casolari, Simona Bertozzi, O Thiasos Teatro Natura.

Giuseppe Gamba, autore e regista, laureato in Letterature, Arti figurative, musica e spettacolo nella Facolta di Scienze Umanistiche di Bergamo, attualmente laureando di Discipline dello spettacolo a Bologna dove ha svilupato percorsi accademici con Alain Leverrier, Lorenzo Gleijeses, Armando Punzo.

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